MOSTRE ed EVENTI
AUDACI. Dalle avanguardie storiche agli artisti mascherati, l’arte del libero pensiero

A Padova apre una nuova galleria d’arte contemporanea, 21Gallery, situata negli spazi storici di Palazzo Colonne in via San Francesco 34. Fondata nel 2021 a Treviso da Davide Vanin con il sostegno di Alessandro Benetton, la galleria si propone di diffondere la cultura delle arti visive, promuovere un impatto positivo sul territorio, stimolare il dialogo tra arte e impresa, favorire la trasparenza nel sistema dell’arte e sostenere concretamente gli artisti rappresentati. Nel 2024, Ernesto Fürstenberg Fassio, tramite Banca Ifis, è entrato nel capitale sociale del gruppo, rafforzandone la struttura.
La sede padovana, oggetto di un importante riallestimento firmato dal collettivo Fosbury Architecture, curatore del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023, è diretta da Elena Comin, manager esperta di marketing e comunicazione, collezionista e appassionata d’arte.
L’inaugurazione avverrà il 16 aprile 2025 con la mostra “AUDACI. Dalle avanguardie storiche agli artisti mascherati, l’arte del libero pensiero”, curata da Cesare Biasini Selvaggi e visitabile fino al 30 agosto 2025. L’esposizione, che raccoglie circa trenta opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie, rende omaggio alla città di Padova e al suo storico legame con il libero pensiero, da Giotto a Galileo fino a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureata al mondo.
Il percorso espositivo attraversa le avanguardie storiche con opere di Giacomo Balla, Joan Mirò, Giorgio de Chirico, prosegue con le neo-avanguardie rappresentate da artisti come Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto, e si conclude con autori contemporanei e emergenti, inclusi artisti urbani come Gonzalo Borondo e Laika, quest’ultima una figura mascherata la cui identità è mantenuta segreta per protezione.
La mostra invita a riflettere sull’audacia come forma di disobbedienza creativa, proponendo l’arte come campo di resistenza e generatrice di pensiero critico, in dialogo con le sfide contemporanee. Un catalogo bilingue (italiano/inglese) edito da Silvana Editoriale accompagna l’esposizione, con testi della direttrice Elena Comin e del curatore Biasini Selvaggi, oltre a un ricco apparato iconografico.
Gli orari di visita sono da martedì a venerdì, 10.30–12.30 e 16.00–18.00, oppure su appuntamento
Damnatio Figurae
Dalla negazione dell’immagine al ritratto
dal 19 giugno 2025
al 05 ottobre 2025

La Fondazione Alberto Peruzzo presenta la mostra DAMNATIO FIGURAE: Dalla negazione dell’immagine al ritratto, curata da Marco Trevisan e in programma dal 19 giugno al 5 ottobre 2025 nell’ex Chiesa di Sant’Agnese a Padova. La mostra prende spunto dall’opera permanente di Jannis Kounellis Senza Titolo (1996), una croce laica che evoca sofferenza e assenza, per riflettere sul tema dell’identità, della percezione visiva e sulla capacità delle immagini di rappresentare o celare la figura umana.
Il percorso espositivo si articola in due sezioni principali:
- Navata: ospita opere di cinque artisti contemporanei (Demetz, Samorì, Brinkmann, Sardón, Valdés) che esplorano l’assenza o la distorsione della figura, spostando l’attenzione sull’interiorità, la memoria e la percezione, senza arrivare all’iconoclastia.
- Sacrestia: accoglie ritratti più classici della collezione della Fondazione, come le Reigning Queens di Warhol, dipinti di Casorati e Wesselmann, e opere di artisti come Botero, de Chirico, Paladino, ognuno con una personale interpretazione del ritratto come specchio dell’identità.
Il progetto affronta come l’immagine, specie il ritratto, influisca sulla comprensione dell’altro, tema reso ancor più attuale dall’epoca della fotografia e della manipolazione digitale. Chiude simbolicamente il percorso l’opera Stadium di Maurizio Cattelan, un calcetto gigante che diventa metafora ironica della società e dei ruoli sociali.
La Fondazione pubblicherà un Quaderno con approfondimenti critici sulla mostra.
Per informazioni
Apertura: 19/06/2025
Conclusione: 05/10/2025
Organizzazione: Fondazione Alberto Peruzzo
Curatore: Marco Trevisan
Indirizzo: Via Dante 63 – 35139 Padova
Sito web: https://www.fondazionealbertoperuzzo.it
Vivian Maier
Centro Culturale Altinate – San Gaetano, Padova
25 aprile – 28 settembre 2025

The exhibition”, la più grande mostra mai dedicata alla celebre fotografa americana. L’esposizione presenta oltre 200 fotografie a colori e in bianco e nero, scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, sale esperienziali e immersive, registrazioni audio con la voce della fotografa e filmati in Super 8, esposti eccezionalmente solo per questa retrospettiva.
Dopo il successo della mostra su Monet, il Comune di Padova e Arthemisia propongono insieme questa straordinaria iniziativa. Vivian Maier (1926–2009), tata di professione e fotografa per passione, ha documentato con grande sensibilità la vita quotidiana americana tra Chicago e New York. Il suo vasto archivio, scoperto casualmente dopo la sua morte in un magazzino all’asta, ha rivelato un’artista acuta, ironica e sensibile che ha immortalato persone, bambini, donne e anziani, fissando momenti eterni.
Curata da Anne Morin, massima esperta della vita di Maier, la mostra è organizzata in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile, dagli intensi autoritratti alle scene urbane, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società. La selezione include fotografie rare, provini a contatto, filmati Super 8, audio originali e oggetti personali come le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica.
La mostra offre così un viaggio coinvolgente nel cuore della società americana degli anni Cinquanta e Sessanta, raccontando la storia di una donna che ha fatto della fotografia la sua ragione di vita, pur restando nell’ombra, e che oggi è riconosciuta come una delle figure più affascinanti e importanti della fotografia contemporanea
Informazioni:
Orario apertura:
- Dal martedì alla domenica 10-19.30, chiuso il lunedì (la biglietteria chiude un’ora prima)
Orari estivi dal 28 luglio al 31 agosto:
- Dal martedì alla domenica 10-13, 15.30-19 (la biglietteria chiude un’ora prima), chiuso il lunedì
- Dall’11 al 17 agosto chiuso
Aperture straordinarie:
- Venerdì 25 aprile 10-19.30 – Giovedì 1 maggio 10-19.30 – Lunedì 2 giugno 10-19.30 – Venerdì 13 giugno 10-19.30
Biglietti
Intero 16 euro
Ridotto 14 euro
Informazioni e prenotazioni
T. +39 049 748521
www.arthemisia.it
LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
Capolavoro di Giotto: rivoluzione nell’arte occidentale

La Cappella degli Scrovegni di Padova, dedicata a Santa Maria della Carità, è celebre per gli straordinari affreschi di Giotto, realizzati tra il 1303 e il 1305. Questo capolavoro rappresenta una pietra miliare nell’arte occidentale, segnando una profonda rivoluzione artistica.
Gli affreschi narrano la Storia della Salvezza attraverso due percorsi: le Storie della Vita della Vergine e di Cristo sulle pareti e sull’arco trionfale, e un ciclo che include Vizi, Virtù e il Giudizio Universale. Giotto introduce innovazioni rivoluzionarie nella rappresentazione dello spazio, anticipando le teorie rinascimentali sulla prospettiva, e nell’espressione dell’emotività umana.
Il soffitto voltato presenta un cielo stellato con tondi raffiguranti Maria, Cristo e i Profeti. Nel presbiterio si trova una scultura della Madonna con Bambino di Giovanni Pisano.
L’opera di Giotto nella Cappella degli Scrovegni è stata riconosciuta come Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2021, all’interno del sito “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova”.
Per info e prenotazioni:
http://www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it/
L’Orto Botanico
Pioniere della biodiversità: dall’antica farmacologia alla scienza moderna

L’Orto Botanico dell’Università di Padova, fondato nel 1545, è uno dei più antichi al mondo. Nacque come “giardino dei semplici” (hortus simplicium) per coltivare piante medicinali, essenziali per la farmacologia dell’epoca.
L’Ateneo padovano era già rinomato per gli studi botanici applicati alla medicina. La creazione dell’Orto, promossa dal professor Francesco Bonafede, mirava a facilitare agli studenti l’identificazione delle vere piante medicinali, contrastando errori e frodi dannose per la salute pubblica.
Sotto la guida del primo custode, Luigi Squalermo detto Anguillara, l’Orto arrivò a ospitare circa 1800 specie. Per proteggere le preziose piante dai furti, fu presto circondato da un muro circolare, da cui derivarono nomi come hortus sphaericus o hortus conclusus.
Grazie ai possedimenti e ai commerci della Repubblica di Venezia, l’Orto si arricchì continuamente di specie esotiche, consolidando il ruolo di Padova come centro di introduzione e studio di piante provenienti da tutto il mondo.
Il Giardino della biodiversità ospita circa 1.300 specie in ambienti che simulano i diversi biomi terrestri, dalle zone tropicali a quelle aride. L’organizzazione delle piante segue una suddivisione fitogeografica, offrendo ai visitatori una rappresentazione della biodiversità nelle varie fasce climatiche del pianeta.
Il percorso “Le piante e l’ambiente” propone un viaggio attraverso la vegetazione mondiale, focalizzandosi sulle forme di vita vegetali piuttosto che sulla prospettiva umana o animale.
La sezione “Le piante e l’uomo” esplora il ruolo delle piante nell’evoluzione umana, dal nutrimento alla medicina, attraverso pannelli informativi, filmati e exhibit interattivi.
All’esterno, aiuole tematiche presentano specie compatibili con il clima locale, come piante commestibili, aromatiche e giardini fioriti. Questi spazi sono aperti a implementazioni per scopi scientifici e divulgativi.
Per info e prenotazioni: